Il 2024 è stato un anno molto positivo per la Cooperativa La Esse: un ampliamento dei progetti e conseguentemente del fatturato, l’avvio di nuovi progetti, il consolidamento delle reti di partnership, l’ampliamento del numero di lavoratrici e lavoratori e delle socie e dei soci.
Nel 2024 l’assemblea dei soci è stata impegnata nel prendere delle importanti decisioni che hanno permesso di consolidare il ruolo dell’assemblea come reale organismo decisionale della Cooperativa. In particolare, abbiamo deciso di riprendere il percorso di sperimentazione con i Bandi Europei a finanziamento diretto, di destinare eventuali fringe benefit esclusivamente ai soci lavoratori, di introdurre una indennità di mansione per gli incarichi di formazione e consulenza ed infine l’assemblea si è impegnata a iniziare un importante percorso verso la definizione di un piano strategico triennale. Vedremo i primi esiti nel 2025.
Altro evento da segnalare è stata la campagna di fundraising “Fianco a Fianco per donne libere dalla violenza” a favore delle attività a gestione La Esse del Centro Antiviolenza di Quinto di Treviso. È stata una campagna molto importante non solo per gli ottimi risultati ottenuti, ma soprattutto perché è stata la prima esperienza di questo tipo che abbiamo condotto come Cooperativa dopo aver deciso di aprire in modo significativo su questa strada nel 2023. Speriamo sia la prima di molte altre in diversi ambiti. Nel 2024, infine, abbiamo contribuito alla nascita di Yalla APS, una Associazione di Promozione Sociale che, a partire dall’esperienza di “Casa Giavera”, lavora per supportare i volontari e avviare dei percorsi di sensibilizzazione sul territorio in merito alle tematiche migratorie.
“Se abbiamo raggiunto un ottimo risultato dal punto di vista economico è sicuramente merito di tutti: l’impegno, la fatica e la passione di un grande gruppo, nessuna e nessuno escluso” racconta il presidente Alberto Baccichetto nella sua lettera introduttiva. “Molti di noi, se sono ancora qui, dopo tanti anni è perché probabilmente sentono che questo ambiente di lavoro è nutriente; nutriente per quello che riusciamo a fare nelle diverse comunità dove operiamo, nel vedere ragazzi scoprire un futuro possibile, nel vedere adulti alla ricerca di un futuro nuovo e diverso. Nutrienti sono le nostre relazioni che non sono solo lavoro ma anche affetti e voglia di partecipare e sentirsi parte di un noi, di un collettivo”.